JACK (Jack Audio Connection Kit) è il cuore del nostro studio virtuale basato su Linux. Chi lavora nell'audio professionale conosce bene dei dispositivi chiamati patchbay utilizzati per portare con più praticità il segnale audio da un dispositivo all'altro. E' una sorta di "centralino" dotato di ingressi e uscite corrispondenti il cui signal flow può essere interrotto per dirottare il segnale verso altri ingressi/uscite.
JACK prende il posto di questo dispositivo analogico e lo replica in digitale: ogni programma come registratori, sequencer, processori di segnale/dinamica e gli ingressi/uscite fisiche della scheda audio denunciano i loro in/out a JACK il quale permette all'utente di connetterli tra di loro.
A differenza di altri sistemi operativi dove il compito della patchbay viene lasciato ai software di recording/editing audio dove la patchbay è interna, in Linux la gerarchia è molto chiara e semplice: tutti i client audio dipendono dal server a bassa latenza JACK permettendo una visione sempre chiara della situazione del signal flow.
A mio avviso l'unica lacuna di JACK (che comunque è dipendente da una lacuna di LADSPA) è l'impossibilità di usare contemporaneamente due schede audio che supportino la sincronizzazione via wordclock o via s/pdif, poichè è in grado di "vederne" una sola alla volta.
Se per esempio prendiamo due M-Audio Delta 1010, che utilizzano un chipset nativamente supportato (ICE1712), per ottenere una situazione di 16 in/out sarà necessario riferirsi a questo tutorial di John Rigg, unica testimonianza in rete di questo eseprimento di cui comunque non garantisco la frequenza di aggiornamento.
Invito i lettori a provare questo esperimento e postare un resoconto.
JACK prende il posto di questo dispositivo analogico e lo replica in digitale: ogni programma come registratori, sequencer, processori di segnale/dinamica e gli ingressi/uscite fisiche della scheda audio denunciano i loro in/out a JACK il quale permette all'utente di connetterli tra di loro.
A differenza di altri sistemi operativi dove il compito della patchbay viene lasciato ai software di recording/editing audio dove la patchbay è interna, in Linux la gerarchia è molto chiara e semplice: tutti i client audio dipendono dal server a bassa latenza JACK permettendo una visione sempre chiara della situazione del signal flow.
A mio avviso l'unica lacuna di JACK (che comunque è dipendente da una lacuna di LADSPA) è l'impossibilità di usare contemporaneamente due schede audio che supportino la sincronizzazione via wordclock o via s/pdif, poichè è in grado di "vederne" una sola alla volta.
Se per esempio prendiamo due M-Audio Delta 1010, che utilizzano un chipset nativamente supportato (ICE1712), per ottenere una situazione di 16 in/out sarà necessario riferirsi a questo tutorial di John Rigg, unica testimonianza in rete di questo eseprimento di cui comunque non garantisco la frequenza di aggiornamento.
Invito i lettori a provare questo esperimento e postare un resoconto.
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