martedì 30 settembre 2008

Ripulire il suono: Gnome Wave Cleaner

Oggi vorrei parlare di uno strumento poco noto ma che può tornare utile nello svolgimento di operazioni di pulizia del suono: Gnome Wave Cleaner.
Si tratta di un editor con lo scopo di rimuovere tipiche imperfezioni dell'audio (specialmente se acquisito da vinile o nastro) e quindi offre funzioni come decrackle, declick, denoise, amplify e applicazione di filtri passa-basso, passa-alto, passa-banda e notch.
Oltre a queste funzioni abbastanza comuni Gnome Wave Cleaner si dimostra molto attento anche alle situazioni più complesse comprendendo le operazioni di estimate, sample e generazione di rumore rosa.
In situazioni di dropout, ad esempio create da un graffio profondo nel vinile da cui si è acquisito il segnale audio, estimate proverà ad "indovinare" l'audio mancante con una serie di interpolazioni; data la complessità dell'operazione non sempre potrà migliorare la situazione ma alcune volte, specie per piccoli drop, può tornare utile.
Sample è una funzione utilissima per rimuovere il rumore di fondo (il fruscio caratterizzante di un nastro): data una selezione, l'algoritmo di denoising prenderà dei sotto-campioni di rumore indentificando di fatto la parte di fruscio del file audio. Nel caso non si sia in possesso di un chiaro campione di rumore, generare del rumore rosa o rumore bianco (o sommati) può essere una buona soluzione per ottenerlo in quanto entrambi sono delle approssimazioni valide per il fenomeno di hissing.
E' presente anche la possibilità di avere una visione spettrale del file audio.
L'interazione tra Gnome Wave Cleaner e editor audio come Audacity e Sweep permette un editing a 360° sulle tracce stereo permettendo un controllo totale sulla vostra musica.

lunedì 8 settembre 2008

Hydrogen: Una drum machine per Linux

Hydrogen è senza dubbio uno degli strumenti più avanzati per ciò che riguarda l'audio in Linux. Infatti, come recita il sito ufficiale, Hydrogen è "an advanced drum machine for GNU/Linux", e devo dire che questa definizione rispecchia in modo oggettivo le caratteristiche di questo software.
Hydrogen ha due modalità di lavoro: pattern e song. La prima crea un ambiente di lavoro comodo per editare il drum pattern mentre la seconda serve alla disposizione dei pattern e quindi alla composizione effettiva del brano.
Abbiamo tre principali finestre: pattern editor, song editor e mixer. Nella prima si compongono effettivamente i pattern di batteria, nella seconda si dispongono in una timeline (e quindi si compone il brano) nella terza si eseguono operazioni di mixing.
Inoltre è possibile usufruire di due ulteriori finestre, drumkit manager e instrument editor, che servono rispettivamente alla scelta del drumkit e all'editing del singolo strumento (cambiarne il campione, l'attacco, il rilascio etc...).
Hydrogen da la possibilità di denunciarsi a JACK come uscita stereo o multipla uscita dando la possibilità da avere un signolo out audio per ogni "pezzo" della batteria, opzione molto utile quando si ha la necessità di registrare la batteria all'interno di un registratore multitraccia come Ardour per ulteriori "trattamenti"; tramite JACK si possono infatti sincronizzare Ardour e Hydrogen.
Anche il routing midi è molto elastico tanto da permettere di utilizzare Hydrogen live, suonandolo con un dispositivo esterno.
In conclusione direi che Hydrogen è uno strumento irrinunciabile per l'audio in ambiente Linux, l'unico appunto che potrei fare è l'assenza della possibilità di cambiare il tempo o bpm durante il brano ma già allo stato attuale è uno strumento sufficientemente completo per una produzione audio professionale.